Something About Ilo » Pasta http://somethingaboutilo.com LESS IS MORE Sat, 02 Apr 2016 07:01:03 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.3.1 Spaghetti alla Carbonara http://somethingaboutilo.com/2015/03/spaghettiallacarbonara/ http://somethingaboutilo.com/2015/03/spaghettiallacarbonara/#comments Mon, 23 Mar 2015 17:09:34 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=966 wpid-20150322_130307_2-2.jpg

Un classico che non stanca mai!

E’ un piatto dalle varie ipotesi di origine. Una è quella angloamericana. Infatti si pensa che durante la seconda guerra mondiale, i soldati americani venuti in Italia, preparassero da mangiare usando gli ingredienti a loro più famigliari, ovvero uova, pancetta e spaghetti dando così l’idea ai cuochi italiani per la ricetta della carbonara.

Un’altra ipotesi è quella dei carbonai appenninici. Dicono che i carbonai inventarono questo piatto usando ingredienti di facile reperibilità e conservazione. Così la carbonara sarebbe diventata l’evoluzione del piatto che chiamano cacio e ova.

Per ultima c’è l’ipotesi napoletana visto che nella cucina popolare napoletana è usuale condire alcune pietanze con una tecnica e ingredienti identici a quelli della carbonara.

A noi la scelta della storia che più ci piace, ma indipendentemente dalle sue origini è sicuramente un piatto che mette d’accordo tutti coloro che amano i sapori decisi.

E’ un piatto che piace tantissimo a mio marito, a cui ho fatto ieri la sorpresa preparandoglielo a pranzo.
Praticamente l’80% delle volte che preparo da mangiare, lo faccio pensando a mio marito.

Penso a cosa gli piacerebbe mangiare e così spesso mi semplifico la vita quando devo decidere cosa cucinare. Specialmente quando non sono ispirata.

Ieri era uno di quei giorni che non sapevo cosa preparare. La mattina ero fuori e il tempo a disposizione per preparare qualcosa di buono era poco e mentre pensavo, pensavo e pensavo ho avuto questo lampo di genio:

“Faccio una bella Carbonara che è un po’ che non la faccio!”

Un piatto facile, veloce e che da tanta soddisfazione.

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Ingredienti per 4 persone

400 g di spaghetti (per me Spaghetti N. 5 Barilla)
300 g di guanciale
100 g di parmigiano reggiano
100 g di pecorino
4 tuorli d’uovo
1 uovo intero
pepe q.b.

Esecuzione

Portate ad ebollizione l’acqua con un po’ di sale grosso in una pentola capiente.
Tagliate il guanciale a listarelle e mettetelo a rosolare in una padella antiaderente senza olio.
Lasciatele cuocere a fuoco vivo per circa 3 minuti finchè non saranno diventate croccanti e il grasso trasparente.

In una ciotola unite i tuorli, l’uovo intero, il formaggio grattugiato, sale e pepe. Sbattete energicamente fino ad ottenere una salsa cremosa e soffice.
Quando il guanciale sarà leggermente raffreddato aggiungetelo alla salsa.
Fate cuocere gli spaghetti nell’acqua bollente.
Mettete da parte un bicchiere di acqua di cottura.
Colate gli spaghetti nello scola pasta e versateli subito nella ciotola in cui avete la salsa composta da uova, formaggio e guanciale.
Se il sugo della carbonara dovesse risultare troppo secco, aggiungete un filo d’acqua di cottura per renderlo più cremoso.
Mescolate bene il tutto e servite ben caldo.
A piacere aggiungete una spolverata di pepe macinato sui piatti.

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Lasagne di Carciofi e Salsiccia http://somethingaboutilo.com/2015/03/lasagne-di-carciofi-e-salsiccia/ http://somethingaboutilo.com/2015/03/lasagne-di-carciofi-e-salsiccia/#comments Mon, 09 Mar 2015 08:24:03 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=896 wpid-20150130_154629_1.jpg

Ci sono verdure che sembrano fiori…
Tra questi i carciofi, che come i fiori, mi ricordano San Remo!

Si perché, da piccola i miei mi portavano a salutare la bisnonna che abitava in questa meravigliosa ed elegante città e quando tornavamo a casa lo facevamo con il baule della macchina pieno carciofi!

Quando i miei pensieri vanno a questa città automaticamente l’associo ai carciofi oltre che ai meravigliosi e rinomati fiori.

E’ interessante sapere che il presidente della commissione d’inchiesta sulle condizioni dell’agricoltura in Italia, Stefano Jacini, tra il 1881 e il 1886 scrisse: “…i carciofi ed il cavoli-fiore primaticci sono oggetto di esportazione, ma in quantità non considerevole. Fra i preferiti sono i carciofi di San Remo, Ripa Ligure, Albenga, Savona…… di dove se ne esportano vagoni interi.”

Si hanno inoltre testimonianze importanti, come quelle del conte Gilbert Chabrol de Volvic, incaricato da parte del governo francese ad inviare relazioni a Napoleone Bonaparte nelle quali parlava delle cultura nel savonese citando anche il carciofo tra le principali produzioni.

Quindi è risaputo da secoli che la zona Ligure vanta una buona qualità di carciofi!

Inoltre i carciofi sono una vera e propria miniera di principi attivi. Hanno pochissime calorie, molte fibre, calcio, fosforo, magnesio, ferro e potassio. Dotati di proprietà regolatrici dell’appetito, hanno un effetto diuretico e sono consigliati per risolvere problemi di colesterolo, diabete, ipertensione, sovrappeso e cellulite. Inoltre sono molto apprezzati per le caratteristiche toniche e disintossicanti, per la capacità di stimolare il fegato, calmare la tosse e contribuire alla purificazione del sangue, fortificare il cuore e dissolvere i calcoli.

Come tutto quello che ci viene offerto generosamente dalla terra, anche i carciofi fanno bene alla nostra salute.

La ricetta che segue è di una delicatissima bontà.

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Ingredienti per 8 persone

Per la pasta
4 uova
400 g di farina (per me di Kamut )
un pizzico di sale
(eventualmente un cucchiaio di acqua calda)

Per la besciamella
100 g di burro
100 g di farina (per me di Kamut)
1 pizzico di sale
1 l di latte fresco intero
Noce moscata grattugiata qb

200 g di salsiccia fresca
10 carciofi
½ limone
1 scalogno
1 dl di vino bianco
Olio evo, sale e pepe qb
400 g di mozzarella
Parmigiano Reggiano grattugiato qb

Esecuzione:

Pulite i carciofi preparando una ciotola piena di acqua e il succo di un limone (serve a non fare annerire i carciofi puliti). Per evitare che si anneriscano le mani vi consiglio di indossare dei guanti di lattice.

Eliminate la punta dei carciofi tagliandone circa 3-4 cm, poi eliminate le foglie esterne più dure, arrivando alle foglie tenere. Rimuovete la parte finale del gambo ed eliminate lo strato esterno fibroso.

Tagliate a metà il carciofo e togliete la “barba” del carciofo (la peluria all’interno).
Procedete tagliando il carciofo in quarti e poi a “spicchi” e immergeteli nella ciotola con l’acqua e il limone.

Nel frattempo fate rosolare lo scalogno in due cucchiai di olio evo in una padella. Aggiungete la salsiccia fresca e i carciofi scolati.
Salate e pepate a piacere e fate cuocere per circa 30 minuti sfumando con il vino bianco e aggiungendo, se necessario, un po’ d’acqua per non farli asciugare.

Mentre cuociono i carciofi con la salsiccia preparate la pasta all’uovo disponendo la farina a fontana, aggiungete le uova e aggiungete un pizzico di sale amalgamate e impastate per circa 15-20 minuti.

Se la pasta dovesse risultasse troppo morbida o appiccicosa aggiungete un po’ di farina; se troppo soda un po’ di acqua tiepida.
Fatene una grossa palla e lasciatela riposare nella pellicola per circa 30 minuti in un panno umido.

Nel frattempo preparate la besciamella facendo sciogliere il burro a fuoco basso, spegnete il fuoco e aggiungetevi la farina, mescolate con una frusta e aggiungete il latte. Riaccendete il fuoco e continuate a mescolare con la frusta fino ad ottenere una cosistensa non troppo densa. Mescolate bene per evitare grumi. Aromatizzate con sale e noce moscata qb.

Preparate la mozzarella tagliandola a cubetti.

Ora tirate la sfoglia con il mattarello o con l’apposita macchina per la pasta e poggiatela su una spianatoia infarinata.
Vi consiglio di tirare una sfoglia sottile, così potete utilizzarla direttamente senza doverla prima sbollentare in acqua.

Prendete dunque una teglia da 8 porzioni o due teglie da 4 porzioni.

Iniziate con un po’ di besciamella e poi disponetevi sopra la sfoglia fino a coprire la superficie in ogni sua parte. Versatevi sopra qualche cucchiaio di besciamella, distribuitevi sopra i carciofi con la salsiccia, poi una manciata di mozzarella e una di parmigiano reggiano grattugiato, ricominciate con la procedura e proseguite con gli strati fino all’esaurimento degli ingredienti.

L’ultimo strato ricopritelo con la besciamella alcuni carciofi e una spolverata di parmigiano.

Infornate per 45-50 minuti a 180° fino a che la superficie non sarà diventata dorata.

Tiratela fuori dal forno, coprite il tegame con della stagnola e lasciatela riposare per 5-10 minuti prima di servire.

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Gnocchi di Castagne con Porcini, Chiodini e Taleggio http://somethingaboutilo.com/2014/12/gnocchi-di-castagne-con-porcini-chiodini-e-taleggio/ http://somethingaboutilo.com/2014/12/gnocchi-di-castagne-con-porcini-chiodini-e-taleggio/#comments Mon, 22 Dec 2014 11:50:40 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=678 wpid-20141220_143248_1.jpg

La foresta in una cocotte!

Pensando alle ormai lontanissime gite fatte con mio padre e mio fratello più piccolo nella Foresta Nera a cerca di funghi, ho creato questo piatto dai colori e i sapori che tanto mi ricordano quelle mattinate trascorse in una delle più conosciute foreste d’Europa.

Eravamo piccoli e in autunno spesso nostro padre ci portava a funghi. La mattina era un dramma perché dovevamo alzarci molto presto. Mamma ci preparava dei panini e ci vestiva bene per non farci prendere freddo. Scarponcini, maglioncini, giacche calde, guanti, sciarpe, cappelli… Ma in macchina ci spogliavamo perché il viaggio durava poco più di un’ora e rischiavamo di morire di caldo durante il tragitto. Una volta arrivati sul posto ci rivestivamo e completamente bardati ci addentravamo nella foresta e iniziava una entusiasmante caccia ai porcini. Prendevamo su anche altri funghi ma trovare un porcino era la vittoria più grande.

Ognuno con il suo cestino di vimini ricoperto di carta da giornale, con sguardo vigile controllavamo ai piedi dei maestosi alberi, sotto le foglie bagnate e dal colore giallo, marrone e arancione. Ogni volta che trovavamo dei funghi chiamavamo ansiosamente nostro padre per farci dire se erano commestibili o abbastanza grandi per poterli raccogliere.

Gli unici funghi che raccoglievamo senza chiedere conferma erano i porcini. Ormai sapevamo bene com’erano fatti, quanto dovevano essere grandi e come andavano tagliati e puliti.

Prendevamo anche molti chiodini (chiamati anche pioppini) che a casa poi finivano in padella con le scaloppine. Papà era bravissimo a preparare questo piatto. Faceva un piatto unico, scaloppine con panna e chiodini e con un po’ di pasta condita con quel sughetto di contorno… Dopo, anche la scarpetta era garantita!

Con in mente i profumi e i sapori di quei giorni ho preparato questi gnocchi di castagna da leccarsi i baffi.

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Ingredienti per 4 persone:

500 g di patate (pasta gialla)
200 g di farina di castagne
1 uovo
pizzico di sale

1 scalogno
150 g di porcini (ho usato quelli surgelati tagliati a fettine)
150 g di chiodini (freschi)
100 g di pancetta affumicata tagliata a listarelle
200 g di formaggio taleggio
Peperoncino secco
Sale, pepe, Olio evo e parmigiano reggiano grattugiato qb

Esecuzione:

Lavate le patate, immergeteli in una pentola con acqua salata e fate bollire.
Una volta che saranno pronte: scolatele, sbucciatele ancora calde, schiacciatele con lo schiacciapatate e mettetele su un piano di lavoro.
Aggiungete un pizzico di sale, la farina di castagne e l’uovo e impastate bene il tutto fino ad ottenere un composto compatto ma soffice. Se necessario aggiungete altra farina di castagne.

Dividete l’impasto in filoni dello spessore di circa 2 cm, tagliate i vostri gnocchi e trasferiteli in un vassoio infarinato. Per questa procedura munitevi di un pochino di pazienza in più del solito, perché la farina di castagne tende a far “sbriciolare” l’impasto. Vi consiglio di formarlo con il palmo della mano, non con le dita, facendo lieve pressione. Se necessario rimpastate il filone che state lavorando e riformatelo.

Lasciate riposare i vostri gnocchi. Nel frattempo mettete a bollire l’acqua in una capiente pentola e salate.

In una ampia padella fate rosolare lo scalogno tritato con la pancetta affumicata tagliata a listarelle. Aggiungete i porcini, i chiodini precedentemente puliti e privi della parte finale del gambo e a piacere un po’ di peperoncino piccante, poi salate e pepate.
Cuocete il condimento a fiamma bassa con il coperchio per circa 10-15 minuti.

Ora fate cuocere gli gnocchi. Quando salgono in superfice trasferiteli con un mestolo a fori direttamente nella padella con i funghi e mantecate.
Trasferite il tutto nelle cocotte oppure in un tegame unico, aggiungete il taleggio tagliato a cubetti, una spolverata di parmigiano grattugiato e infornatelo per 5-10 minuti nel forno preriscaldato a 200° su grill.

Le meravigliose Cocotte della serie Uccellino di Fiorirà un Giardino le ho acquistate da Penelopee Junk a Mezzano (RA)

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Passatelli in Brodo http://somethingaboutilo.com/2014/12/passatelli-in-brodo/ http://somethingaboutilo.com/2014/12/passatelli-in-brodo/#comments Fri, 19 Dec 2014 15:30:20 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=659 wpid-20141217_144156_1.jpg

Probabilmente se non siete romagnoli, non siete stati in Romagna o non avete un amico romagnolo difficilmente conoscerete i Passatelli.

Anche io prima di trasferirmi non li conoscevo nonostante venissi frequentemente a Ravenna per ovvi motivi…. il mio AMORE!

Mio marito è di origini pugliesi e a casa sua non me li avevano mai fatti.
Sia loro che gli amici mi avevano fatto conoscere i cappelletti ma non i Passatelli.

Una sera, a cena a casa di amici pronunciarono questa parola a me nuova “Passatelli”.
Chiesi interessata di cosa si trattasse e questo lasciò giustamente stupiti il resto dei commensali.
Capii che mi mancava un pezzo importante della cultura culinaria romagnola.

La descrizione di questo piatto mi incuriosì tantissimo ma rimasi ancora per alcuni anni senza mangiarli. Un po’ perché mi passò di mente e poi nessuno pensò di farmeli assaggiare.

Un giorno, dovevano arrivare dei nostri cari amici da Martina Franca (Taranto). Solitamente ogni volta che venivano gli facevamo assaggiare qualcosa di tipico romagnolo, la piadina, il ragù, i cappelletti… ormai gli avevamo già fatto assaggiare i piatti più importanti romagnoli.
Toccava ai Passatelli! Non avendoli mai mangiati prima non ebbi il coraggio di farli in casa.
Non sapevo come doveva essere il sapore, la consistenza… così decisi di comprarli dal Pastificio Artigiano vicino casa.

La sera prima iniziai a preparare il brodo di carne nel quale avremmo poi dovuto cuocere i Passatelli. Il giorno dell’arrivo sistemai e preparai casa e arrivata sera apparecchiai la tavola con fiori e candele.

Era tutto pronto per accogliere i nostri amici, goderci qualche giorno insieme e condividere questa nuova esperienza culinaria insieme.

E fu così che i Passatelli in Brodo ci conquistarono tutti e quattro ed entrarono a far parte del repertorio delle mie ricette.

Nel frattempo ho imparato a farli in casa e ora voglio condividere con voi la ricetta dei miei Passatelli in Brodo.

Provateli, sono deliziosi!

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Ingredienti per il Brodo

600 g di gallina
400 g di muscolo (bovina)
400 g di doppione (bovina)
1 cipolla
2 carote
2 coste di sedano
3 foglie di alloro
5 fiori di garofano qb
Sale e pepe nero in grani qb
Un pezzetto di zenzero
4 litri d’acqua

Esecuzione

Riempite di acqua fredda una capiente pentola, sbucciate le cipolle, le carote e il sedano e immergete le verdure nell’acqua, aggiungete le foglie di alloro, i chiodi di garofano, il pepe in granuli e in fine la carne con le ossa. Regolate di sale e portate lentamente a bollore. Con una schiumarola eliminate con cura la schiuma che si creerà man mano. Abbassate la fiamma al minimo, coprite la pentola con il coperchio e lasciate cuocere per 2-3 ore.
Prelevate le verdure e la carne che potrete mangiare come secondo rosolate in padella oppure macinate la carne e fateci delle polpette.
Filtrate il brodo con un colino e fatelo raffreddare in un ambiente freddo. Oppure, una volta tiepido, fatelo raffreddare bene in frigorifero. Si formerà una patina di grasso. Rimuovetela con un mestolo forato.

Ingredienti per i Passatelli per 4 persone

150 g pane grattugiato
150 g parmigiano reggiano
1 cucchiaio di farina (ca. 25 g)
3 uova
Un pizzico di sale
Noce moscata e scorza di limone grattugiata qb

Esecuzione

Versate in una ciotola tutti gli ingredienti. La quantità di noce moscata e scorza di limone varia dai gusti.
A me piace sentirli, quindi metto un po’ più di un pizzico di noce moscata e della scorza un po’ meno di mezzo limone .

Impastate tutti gli ingredienti prestando attenzione alla consistenza dell’impasto. Deve risultare compatto ma né troppo morbido né troppo duro. Se dovesse essere troppo duro aggiungete pochissimo brodo sufficiente per continuare a lavorare bene l’impasto in modo che il pangrattato si bagni e si unisca agli altri ingredienti.

Formate una palla con l’impasto, avvolgetela nella pellicola alimentare e mettetela a riposare in frigorifero per circa due ore.
Terminate le ore di riposo portate a ebollizione il brodo.

Lavorate leggermente l’impasto tra le mani e inseritene un pezzo nello schiacciapatate a fori larghi. ATTENZIONE: Servono delle braccia forti!

Schiacciate, tagliate i passatelli a lunghezza desiderata e fateli cadere direttamente nel brodo. Fare altrettanto con il resto dell’impasto e attendete che i passatelli affiorano in superfice. Trasferiteli con un mestolo con fori nei piatti fondi, aggiungete il brodo e servite.

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Mezzelune Cannellini E Tartufo Nero http://somethingaboutilo.com/2014/11/mezzelune-cannellini-e-tartufo-nero/ http://somethingaboutilo.com/2014/11/mezzelune-cannellini-e-tartufo-nero/#comments Tue, 18 Nov 2014 15:23:18 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=594 wpid-20141112_112645-1_1.jpg

E’ quasi buio… freddo e nebbioso. L’aria profuma di corteccia, foglie e terra bagnata.

Sotto i piedi si sentono le tante foglie scricchiolare. Da lontano, tra gli alberi arriva un bracco pointer, un cane dal pelo corto a chiazze grigie e macchie più grandi marroni. Petto in fuori, naso all’insù e coda tesa.

Si ferma d’improvviso, punta il muso tra le foglie color ruggine e gialle sulla terra e annusa agitato ma deciso… Poco dopo viene raggiunto da un uomo alto, magro, vestito dei colori del bosco con in mano una torcia.

E’ uno dei 100mila tartufai autorizzati in tutta Italia che si è alzato con il buio, perché arrivare tardi significa passare dove altri già sono passati e perdere tante, troppe opportunità.

Si avvicina accelerando il passo perché vede l’insistenza del suo fidato amico a quattro zampe e capisce che ha appena trovato un altro prezioso tartufo.

E’ così che immagino la caccia al tesoro bianco e nero.

Qui vi propongo una ricetta delicata che ho creato per dare risalto al profumo e il sapore del tartufo nero. Meno pregiato ma non per questo meno gustoso.
E soprattutto, grazie al prezzo più contenuto, è alla portata di molti.

Quest’anno, a discapito della nostra estate, dicono sia stata un ottima annata per il tartufo.
E noi ne siamo felici!

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Ingredienti per 4 persone

Pasta all’uovo (per ca. 100 mezzelune)
300 g farina di farro bianca (o se preferite farina 00)
3 uova
un pizzico di sale

Ripieno

150 g patate lesse schiacciate
250 g di fagioli cannellini
50 g di lardo
2 cucchiai di tartufo nero grattugiato

Condimento

Burro e tartufo nero qb, a piacere

Esecuzione

Disponete la farina a fontana, aggiungete le uova e aggiungete un pizzico di sale amalgamate e impastate per circa 10 minuti.
Se la pasta dovesse risultasse troppo morbida o appiccicosa aggiungete un po’ di farina; se troppo soda un po’ di acqua tiepida.
Fatene una grossa palla e lasciatela riposare un quarto d’ora.

Tirate la a sfoglia (con il mattarello o con l’apposita macchina per la pasta) molto finemente.
Stendete la sfoglia ottenuta e con un bicchiere o un coppapasta ricavate dei cerchi, distribuitevi il in ogni cerchio un mucchietto di ripieno aiutandovi con due cucchiaini.

Spennellate i bordi della pasta con un po’ di acqua e richiudete le mezzelune avendo cura di premere con l’aiuto di una forchetta la giuntura della pasta.

Lessate le mezzelune in abbondante acqua salata a leggero bollore.

In una capiente padella fate sciogliere il burro e grattugiatevi il tartufo nero (quantità a piacere).

Qualche minuto al termine della cottura delle mezzelune, trasferitele nella padella con il burro e il tartufo.
Se necessario aggiungete poca acqua di cottura. Mantecate e servite.

Buon appetito!

NB. Il tartufo nero, a differenza di quello bianco che va mangiato crudo, va cotto per qualche minuto prima essere consumato.

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Ragù della domenica http://somethingaboutilo.com/2014/11/ragu-della-domenica/ http://somethingaboutilo.com/2014/11/ragu-della-domenica/#comments Wed, 12 Nov 2014 09:03:12 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=567 wpid-20141111_125347-1_1.jpg

Lo senti il profumo?

Quel profumo che ti invade casa.
Quel profumo che sa di domenica.
Quel profumo che sa di famiglia e di giornate godute al caldo, in casa, davanti a un camino raccontandosi storie mentre fuori tutto gela.
Quel profumo che ti vien voglia di aprire una bottiglia di rosso corposo, dal profumo intenso.
Quel profumo che pur non essendo ancora ora di mangiare, vorresti già prender posto a tavola in attesa che venga servito il pranzo.

Il ragù che vi propongo è un ragù che sprigiona tutti questi profumi nella vostra mente.

E’ un ragù che ho perfezionato nei primi anni di matrimonio. Si perché mio marito ne va matto e io volevo potergli presentare in tavola un ragù degno di essere chiamato “Ragù”.

Del ragù bolognese esiste una ricetta ufficiale depositata nel 1982 dall’Accademia Italiana della Cucina alla Camera di Commercio. Ma contenendo carni molto grasse ho preferito sostituirle creandone una versione personalizzata.

Così, cercando ricette, chiedendo consigli ad amici e provando, provando e ancora provando, il risultato è riuscito a conquistare completamente il palato del mio amato.
Ed è a lui che dedico questo post con tanto amore!

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Solitamente ne faccio una quantità consistente che poi divido in 5 porzioni da 3-4 persone e conservo in freezer (fino a tre mesi) per usarlo all’occorrenza.

Ingredienti per 5 porzioni da 400g

1 cipolla d’orata
1 costa di sedano
1 carota
3 cucchiai di olio d’oliva extravergine
50 g di burro
1 kg di macinato di manzo scelto
700 g di salsiccia fresca
1 bicchiere di vino rosso
1 kg di polpa di pomodoro
Sale e pepe qb
Una punta di un cucchiaino di bicarbonato di sodio

Esecuzione

Pelate la cipolla, la carota, eliminate i filamenti al sedano e tritate tutto finemente.
In un tegame dai bordi alti scaldate a fuoco basso l’olio, il burro e aggiungete il trito di verdure e lasciate imbiondire.

Aggiungete il trito di carne e la salsiccia fresca e lasciate rosolare bene mescolando di tanto in tanto.
Fate sfumare il vino rosso e aggiustate di sale e pepe. Quando il vino sarà assorbito dalla carne (mi raccomando, non deve risultare troppo asciutto) unitevi la polpa di pomodoro e mescolate.

Lasciate cuocere il ragù per 2 ore a fuoco basso.

Quando il ragù sarà pronto, aggiustate di sale e pepe e aggiungete un cucchiaino da caffè di bicarbonato di sodio per contrastare l’acidità del pomodoro.

Gustate con un bel piatto di tagliatelle all’uovo o come meglio preferite, spolverate con del parmigiano grattugiato e, se vi piace, del peperoncino piccante sott’olio.

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Gnocchetti Viola con Salsa al Gorgonzola, Pere e Noci http://somethingaboutilo.com/2014/10/gnocchetti-viola-con-salsa-dolce-piccante-e-croccante/ http://somethingaboutilo.com/2014/10/gnocchetti-viola-con-salsa-dolce-piccante-e-croccante/#comments Fri, 24 Oct 2014 14:45:29 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=433 wpid-20141022_145555-1.jpg

E’ inutile, i colori più belli sono quelli che ci propone la natura!!!

Il rosso delle ciliegie, il giallo delle foglie in autunno, l’azzurro del cielo, il blu del mare, le varie sfumature di verde dei boschi, il rosa dei peschi, il bianco della neve, il marrone delle castagne….

E un giorno ho incontrato un viola che mai avrei associato ad una patata!
E’ meraviglioso, intenso, acceso, incredibile…

Effettivamente questo tipo di patate non si trovano facilmente. Per questo motivo quando la scorsa settimana le ho viste, non ci ho pensato due volte a portarmele a casa.

In realtà si chiamano patate Vitelotte. Sono conosciute anche con il nome di patata nera o patata tartufo. Leggermente più piccola delle patate più comuni ha sia la buccia che la polpa di questo colore viola intenso. Un profumo che ricorda la nocciola ma il sapore un po’ le castagne.
Inoltre sono molto digeribili e ricche di antocianine, pigmenti che possiedono attività antiossidante e antiradicalica.
In poche parole, sono un aiuto contro i processi di invecchiamento, processi infiammatori e modificazioni cancerogene.

Quindi oltre ad essere bella e a rendere particolari i nostri piatti fa anche bene!

La ricetta che vi propongo è bella e gustosa!

Sono curiosa di sapere cosa diranno i vostri commensali quando glieli preparerete!

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Ingredienti per 6 persone

per gli gnocchi

1 kg di patate vitelotte
1 uovo
200-300 g di farina (io ho usato la farina di farro)
un pizzico di sale

per la salsa

230 g ca. di gorgonzola dolce
1 scalogno
1 noce di burro
100 ml di latte o panna
2 manciate di parmigiano grattugiato
1 pera abate
8 noci
sale, pepe e noce moscata qb

Esecuzione

Lavate molto bene le patate. Probabilmente avrete bisogno di aiutarvi con un panno in quanto queste patate solitamente sono molto sporche di terra. In seguito lessatele in acqua bollente e salata per circa 30 minuti. Poi scolatele, sbucciatele ancora calde e passatele al passaverdure o nello schiacciapatate.
Raccogliete la polpa in una terrina e unitevi la farina, l’uovo e un pizzico di sale.
Impastate con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.

Dall’impasto formate dei filoncini che dovrete poi tagliare a cubetti (io ho preferito non farli troppo grandi, circa 1.5 cm x 2 cm) e disponeteli su un vassoio con carta forno leggermente infarinata e fateli riposare 10-15 minuti in un luogo fresco in attesa della cottura.

Mettete a bollire l’acqua in una pentola capiente e salate.

Lavate, pelate e togliete il torsolo dalla pera e tagliatela a cubetti.
Sgusciate le noci e tritatele grossolanamente. Tenete tutto da parte.

Nel frattempo fate rosolare leggermente lo scalogno con una noce di burro, aggiungete il gorgonzola e il latte o la panna.
Fate sciogliere il gorgonzola a fiamma bassa e unite il parmiggiano grattugiato. Verso fine cottura aggiungete metà dei cubetti di pera.
Salate, pepate a piacere e spolverate con un po’ di noce moscata.

Quando l’acqua bolle versate gli gnocchi.
Nel frattempo mettete un po’ salsa al gorgonzola nei piatti. Quando gli gnocchi verranno a galla, scolateli con una schiumarola e adagiatli nei piatti.
Versate un cucchiaio di salsa sopra gli gnocchi e guarnite con il resto dei cubetti di pera e le noci.

NB. Se preferite usare gli gnocchi in un secondo momento potete mettere il vassoio in freezer e una volta congelati chiuderli negli appositi sacchetti. Quando li vorrete gustare basterà metterli a cuocere in acqua bollente e salata senza scongelarli.

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