Something About Ilo » Vegetariane http://somethingaboutilo.com LESS IS MORE Sat, 02 Apr 2016 07:01:03 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.3.1 Banana Chocolate Muffins http://somethingaboutilo.com/2015/09/banana-chocolate-muffins/ http://somethingaboutilo.com/2015/09/banana-chocolate-muffins/#comments Sat, 12 Sep 2015 14:51:45 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=1146 wpid-banana-cacao-muffins-2.-01-01-01.jpeg.jpeg

Cosa c’entrano le banane con questi Muffins al cioccolato? Tutto!

Ebbene si! Questi meravigliosi Muffins che fanno tanto venire l’acquolina in bocca, sono fatti con le banane. Una favolosa alternativa al burro e al latte.
Esplorando il mondo di Pinterest ho scoperto qualche ricetta vegana o per persone con problemi di intolleranze e/o allergie. In molti usano le banane in alternativa ai latticini.

Finalmente ci ho provato anche io e vi confesso che mi è piaciuto un bel pò!
I miei Banana Chocolate Muffins sono strepitosi! Super soffici!
Non avrei mai pensato di ottenere un tale risultato!

Anche mio marito, ha approvato a pieni voti questi deliziosi Banana Chocolate Muffins. Quindi sono assolutamente pronta a condividere con voi questa semplicissima ricetta che dedico alla mia dolce cognatina che purtroppo si deve privare di tante cose che le piacciono a causa della sua intolleranza alla proteina del latte.

Bene, ora non vi resta altro che fare la lista della spesa, mettervi all’opera e gustare questi deliziosi Banana-Chocolate Muffins a colazione o merenda!

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Ingredienti per 12 Muffins

3 banane mature
125 ml olio di semi
2 uova
100 g zucchero di canna
225 g farina di kamut
3 cucchiai di cacao amaro
1 pacchetto di lievito per dolci
1 pacchetto di vanillina
3 cucchiai di gocce di cioccolato

Esecuzione

Schiacciate le banane e aggiungete prima l’olio, di seguito le uova e lo zucchero e sbattete con un frullatore fino a che il composto risulti cremoso.
Aggiungete la farina setacciata, il cacao, il lievito e la vanillina e amalgamate bene fino ad ottenere un impasto liscio e cremoso. Accertatevi che non vi siano grumi.

Unite le gocce di cioccolata e mescolate con un mestolo.

Adagiate i pirottini di carta nello stampo da muffins e riempite con il composto fino mezzo centimetro dal bordo.

Fate cuocere in forno ventilato e preriscaldato a 180° per 20 minuti.
Passati i 20 minuti verificate se la cottura è giusta infilando uno stuzzicadenti in un muffins, se nell’estrarlo non vi saranno attaccati residui cremosi sono pronti.

Lasciateli raffreddare completamente sulla gratella per dolci prima di consumarli.

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Clafoutis di Ciliegie http://somethingaboutilo.com/2015/06/clafoutis-di-ciliegie/ http://somethingaboutilo.com/2015/06/clafoutis-di-ciliegie/#comments Sun, 14 Jun 2015 15:37:16 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=1101 wpid-wp-1434288883831.jpeg

Questo è decisamente il mio dolce preferito!
Dico sempre che non ho un dolce preferito ma in realtà non è così. La prossima volta che me ne dimentico e vi dirò questa cosa, sappiate che sto dicendo una baggianata! Ricordatemi la Clafoutis di Ciliegie e io ritirerò ogni parola!

Amo le ciliege che tanto mi ricordano quando con la mia famiglia le andavamo a raccogliere. In particolare un l’anno in cui mio padre decise di “noleggiare” un albero. Si perché i contadini svizzeri, quando sono oberati dal lavoro, danno in “noleggio” gli alberi per farne raccogliere i frutti. Così noi quell’estate avevamo il nostro albero personale dal quale potevamo raccogliere tutte le ciliegie che volevamo. Ricordo mio fratello più agile e coraggioso di tutti, che si arrampicava in cima all’albero, sotto indicazioni di mio padre, per raccogliere tutte quelle meravigliose ciliegie che maturavano più delle altre perché difficilmente raggiungibili.

Lo scorso anno vi ho proposto la Clafoutis di pesche perché la stagione delle ciliege era già terminata. Ma ora che è tornato giugno non posso non proporvi questa versione.

Un dolce di una semplicità unica ma altrettanto raffinato.
Una base che somiglia più ad una crema, ciliegie morbide, dolci e succose.
Una delizia che non vorrete finisse mai!

Impiegherete solo 10 minuti per prepararla e 30 minuti per cuocerla.
Perfetto per quando il tempo è tiranno ma volete comunque fare un ottima figura.
Provatela! Non vi deluderà!

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Ingredienti:

500 – 600 g cigliege
3-4 cucchiai di zucchero (per me di canna)
3 cucchiai di farina
1 cucchiaino da caffè di estratto di vaniglia
2.5 dl panna
3 uova
zucchero a velo per spolverare

Esecuzione:

Lavate bene e snocciolate le cigliegie.
Imburrate una tortiera da 24-26cm e spolveratela con lo zucchero e adagiatevi le cigliegie.

In una terrina montate lo zucchero e le uova per qualche minuto, poi aggiungete la farina e infine la panna e la vaniglia.
Continuate a mescolare fino ad ottenere una crema molto liquida e senza grumi e versatela sulle cigliegie.
Cuocete in forno statico preriscaldato a 180° per 20-30 minuti.

Fate raffreddare e spolverate con lo zucchero a velo.

NB. potete servire la vostra Clafoutis sia tiepida che fredda e a piacere con un ciuffo di panna montata.

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Torta al Rabarbaro (Rhabarberwähe) http://somethingaboutilo.com/2015/03/torta-al-rabarbaro-rhabarberwahe/ http://somethingaboutilo.com/2015/03/torta-al-rabarbaro-rhabarberwahe/#comments Fri, 27 Mar 2015 15:18:25 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=981 wpid-20150327_084739_1.jpg

Rabarbaro! Un ortaggio che voleva essere un frutto!

Si, perché effettivamente è più facile trovarlo come ingrediente di ricette dolci che in quelle salate.

Ha origini dalla Cina ed è sbarcato in Italia nel XIV secolo e solo dopo 20-30 anni si è diffuso nel resto dell’Europa. E’ molto curioso perché oggi, a differenza del Nord-Europa in Italia non si trova facilmente in commercio. O per lo meno qui in Romagna! In questi 9 anni che vivo a Ravenna non l’ho mai trovato. L’ho chiesto a più fruttivendoli ma nessuno lo aveva. Qualcuno addirittura non sapeva neanche cosa fosse. Mi vien da pensare che possa dipendere dal suo gusto aspro a cui i palati italiani non sono abituati.

Comunque qualche giorno fa l’ho trovato dal fruttivendolo di via Mazzini!!!

Non vi riesco neanche a spiegare che emozione è stata!

Passeggiavo a passo sostenuto per la via e parlavo al telefono con un amica quando passando davanti al fruttivendolo, ho dato un occhiata veloce al bancone esposto fuori e ho riconosciuto immediatamente il mio adorato RABARBARO!

Mi sono fermata subito e ho esclamato alla mia amica al telefono: “Finalmente ho trovato il rabarbaro!!!” Al che lei mi ha risposto: “Il che? Cos’è sta roba?”

Bene, non ero stupita che non lo conoscesse perché con tutti quelli con cui avevo parlato di questo rabarbaro, praticamente nessuno lo conosceva.
Ho preso su il mio chilo di rabarbaro e sono tornata a casa annusandolo in continuazione.

Quando sono entrata in casa e l’ho fatto vedere a mio marito…. Lo confesso, mi sono emozionata ancora di più. Forse perché mi ha riportato un po’ alla mia vecchia “casa”, la Svizzera. Ho continuato ad annusare ancora un po’ questo bouquet di rabarbaro e poi l’ho sistemato in frigorifero non vedendo l’ora di riuscire a fare la mia Wähe preferita.

Cosa è una Wähe? E’ una tipica torta svizzera che viene fatta con tanti tipi di frutta diversi.

Presto approfondirò l’argomento. Intanto vi giro la ricetta di questa torta che a me piace da morire!

Come quasi sempre ho sostituito lo zucchero bianco con quello di canna e la farina 00 con quella di farro.

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Ingredienti per una teglia tonda da 26 cm

Per la pasta frolla

200 g di burro freddo
100 g di zucchero di canna
300 g di farina di farro
1 pizzico di sale
1 uovo
Oppure potete utilizzare una pasta frolla già pronta tipo la Pasta Frolla Panetto della Buitoni.
300-400 g di rabarbaro

Per la crema

3 uova
80 g di zucchero di canna
250 ml di panna fresca
1 pacchetto di vanillina
1 cucchiaino da caffè di estratto di vaniglia
2 cucchiai di maizena

Versate in una ciotola la farina setacciata e il burro freddo e tagliato grossolanamente e frullate il tutto fino ad ottenere un composto sabbioso.

Aggiungete lo zucchero, l’uovo e il pizzico di sale e continuate a mescolare con il frullatore fin quando non sarà tutto ben amalgamato. Il tutto sarà ancora molto friabile, a questo punto procedete impastando brevemente con le mani fredde (passatele sotto l’acqua fredda un minutino).

Formate un panetto tondo, avvolgetelo nella pellicola e mettetelo a riposare almeno 30 minuti in frigorifero.

Nel frattempo pulite il rabarbaro, e tagliatelo a rondelle larghe circa 1 cm.

In una ciotola sbattete lo zucchero e la vanillina con le uova fino a renderli schiumosi.

Poi aggiungete la maizena, l’estratto di vaniglia e la panna e continuate a sbattere per diversi minuti.

Ora prendete la pasta frolla (se l’avete fatta voi ricordate che deve aver riposato almeno 30 minuti) e stendetela con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia di cica 5 mm.

Mettetela nella vostra teglia e fategli un bordo alto 3 cm.

Versate sopra la frolla il composto di uova e panna e poi ricoprite con il rabarbaro tagliato.

Cuocete per 30-40 min. in forno preriscaldato a 180°.

Lasciate raffreddare e servitela fredda. A piacere potete servirla con una spolverata di zucchero a velo o un ciuffetto di panna montata.

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Tripudio di Cioccolato e Lamponi http://somethingaboutilo.com/2015/03/tripudio-di-cioccolato-e-lamponi/ http://somethingaboutilo.com/2015/03/tripudio-di-cioccolato-e-lamponi/#comments Mon, 16 Mar 2015 14:18:27 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=923 wpid-20150316_140432-1_1.jpg

Eccomi con un’altra torta ad alta intensità di goduria.

E’ nata così per caso. Dopo una di quelle giornate tutte di corsa.

E’ venerdì e sono le ore 18:00. Alle 19:30 abbiamo un invito a cena da una coppia di amici e dato che non mi piace arrivare a mani vuote ho pensato di fare un dolce. Rigorosamente senza glutine perché l’amica in questione e celiaca. Lavo per sicurezza nuovamente tutti gli utensili che mi servono, mi organizzo con della carta da forno per coprire il tegame nel quale cuocere il dolce, cerco tutti gli ingredienti per fare la mia Torta al Cioccolato di Fefè che è velocissima da fare…. ma caspiterina!!! Mi mancano i ceci lessi.

“E adesso che faccio?!!” mi sono chiesta! “Mi invento qualcosa!”

Quel qualcosa è diventato questo divino Tripudio di Cioccolato e Lamponi rigorosamente senza glutine!!

Così vinciamo anche contro questa celiachia antipatica!

Mi sono imbattuta in questa malattia oltre 20 anni fa. Ad un amichetta di mia sorella avevano riscontrato la celiachia e ricordo ancora benissimo che al tempo sembrava impossibile vivere con questa malattia. Quando i nostri genitori si organizzavano per stare insieme, sembrava che questa bimba, di tutto ciò che c’era di buono, non potesse mangiare nulla. Sembrava che tutto quello che poteva mangiare fosse brutto e insapore. Fortunatamente hanno imparato ad ingegnarsi e ricordo bene questa bimba che mentre noi mangiavamo i nostri dolcetti lei aveva i suoi biscottini fatti con le farine di riso e di mais. Ogni volta che era a cena da qualcuno, aveva con se il suo sacchettino di plastica con la sua pasta di mais.

Nel corso degli anni ho continuato a conoscere persone e ad avere amici che hanno riscontrato di dover convivere con questo problema. Grazie a questo ho imparato a muovermi in cucina per chi ha questa intolleranza permanente al glutine.

Bisogna avere le necessarie accortezze perché in certi casi anche la contaminazione può dare seri problemi.

In ogni caso non è impossibile creare cibi belli e gustosi anche per loro.

Nei siti sotto indicati trovate qualche utile consiglio su cosa fare quando si prepara da mangiare ad un celiaco:

Norme per la protezione dei sogetti malati di celiachia di AiC (Assocazione Italiana Celiachia)
Aiuto! Un celiaco a cena di La Gaia Celiaca

Detto questo organizzate subito gli ingredienti necessari per questo Tripudio di Cioccolato e Lamponi!

La goduria è assicurata anche per chi non ha problemi con il glutine!

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Ingredienti per una torta da 24 cm

250 g farina di ceci (per me di Molino Spadoni senza glutine)
120 g di zucchero di canna
4 uova
½ bustina di lievito per dolci
5 cucchiai di Rum
1 cucchiaio di marmellata di lamponi
300 g di cioccolata fondente al 72% (per me Fondentenero NOVI senza glutine)

Per la glassa
5 cucchiai di marmellata di lamponi
100 g di cioccolato fondente al 72%
Lamponi freschi qb

In un tegame fate sciogliere a bagnomaria i 300 g di cioccolato fondente.

Nel frattempo sbattete in una ciotola le uova e lo zucchero fino a creare una massa spumosa.
Aggiungete la farina di ceci insieme al lievito per dolci e amalgamante bene.
Unite il Rum e la marmellata di lamponi e continuate a mescolare bene.

Quando il cioccolato sarà sciolto aggiungetelo all’impasto e mescolate bene.

Versate tutto il composto in un tegame a cerniera rivestito di carta da forno leggermente unta.

Fate cuocere a forno statico a 180° per 30-40 minuti.
Fate la prova dello stuzzicadenti, se dopo averlo infilato e tirato fuori resta asciutto la torta è pronta.

Ora con un coltello, forate tutta la torta dall’alto.
In un pentolino fate riscaldare la marmellata di lamponi, una volta che si sarà sciolta passatela attraverso il colino (per evitare eccessi di semini) e bagnatevi la vostra torta di cioccolato.

Fate sciogliere a bagnomaria gli ultimi 100 g di cioccolato fondente e versatelo sulla torta.
A piacere aggiungete dei lamponi freschi per decorare e lasciate raffreddare completamente in frigorifero.

Prima di gustarla tiratela fuori dal frigo almeno 30 minuti prima.

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Polenta Bramata al Gorgonzola http://somethingaboutilo.com/2015/03/polenta-bramata-al-gorgonzola/ http://somethingaboutilo.com/2015/03/polenta-bramata-al-gorgonzola/#comments Tue, 10 Mar 2015 20:59:11 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=906 wpid-20150211_152529_1.jpg

Ormai la primavera è alle porte, anche se il vento di questi giorni ci ha voluto ricordare che l’inverno ancora non è finito. E io ne ho pagato le conseguenze, mi son beccata l’influenza!

A parte questo però, a me l’inverno piace. Perchè con il freddo possiamo gustare pietanze che mai mangeremo in estate. Cibi che possiamo definire confort food perché ci danno la sensazione di coccolarci, una sensazione di completezza. Una di queste pietanze è la polenta.

Ci sono vari modi per prepararla, condirla e presentarla.
A me piace moltissimo come la fa la mia nonna. Da brava abruzzese la prepara con il sugo e le salsicce.

Oggi però vi propongo una ricetta molto semplice da preparare… Confesso, non è assolutamente più leggera rispetto a quella della mia nonna. Niente ricetta light dunque!
Mio marito ormai iniziava a sognarsela e così gliel’ho preparata a sorpresa.

Sorpresa riuscita! Ed è piaciuta sia a lui che agli ospiti!

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Ingredienti per 4 persone

250 g di Semola di mais a grana grossa (per me Coop NaturaPlan Bio Bramata)
1 l di brodo vegetale (per me Cuore di Brodo Knor Verdure)
1 cucchiaio di burro
150 g di gorgonzola dolce

Esecuzione

Portate ad ebollizione 1l di brodo di verdura e aggiungete la semola di mais.
Abbassate il fuoco e mescolate frequentemente. Fate cuocere a fuoco basso per circa 40 minuti fino ad ottenere una massa densa.
Se dovesse asciugarsi troppo aggiungete un altro po’ di brodo.

Terminata la cottura aggiungete il burro e il gorgonzola mischiate bene.

A piacere, come ho fatto io, potete trasferirla in delle cocotte o in un apposito tegame e gratinarla 10 minuti nel forno impostato su grill.

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Cornetti alla Nocciola (Nussgipfel) http://somethingaboutilo.com/2015/02/cornetti-alla-nocciola-nussgipfel/ http://somethingaboutilo.com/2015/02/cornetti-alla-nocciola-nussgipfel/#comments Tue, 17 Feb 2015 07:24:41 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=880 wpid-20150213_095910_1.jpg

Finalmente una meravigliosa giornata di sole…

Lo stesso sole che alcune persone hanno dentro e che fortunatamente abbiamo incontrato sulla nostra strada chiamata vita.
Persone che prendono un posto speciale nel cuore e che una volta entrati non escono più.

Sono contenta e grata di avere nella mia vita persone così belle!

Persone allegre, sincere, comprensive, intraprendenti, motivanti, divertenti, curiose, aperte, intelligenti e di cuore… Un cuore enorme! Purtroppo molto lontane!

Quando però si azzerano le distanze e possiamo godere della compagnia altrui ci rendiamo conto che la distanza non intacca in nessun modo questa amicizia. Perché sono amicizie vere!

E’ appena finito un weekend passato in compagnia di queste persone speciali.
Un weekend divertente, spensierato e che ha girato tutto intorno al cibo!
Mi rifiuto di elencarvi tutto quello che abbiamo mangiato… Abbiamo voluto esaudire tutti i loro desideri culinari!

Questo era uno di loro… dei buonissimi cornetti alla nocciola fatti in casa.
Preparati il giorno prima e cotti la sera per gustarli insieme il giorno dopo a colazione.

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Ingredienti per 6 cornetti

per l’impasto

250 g farina (per me di Kamut)
un pizzico di sale
3 cucchiai di zucchero (per me di canna)
21 g di lievito di birra
0,5 dl latte
50 g burro sciolto
1 uovo

per la farcia

180 g nocciole tostate e macinate
50 g di biscotti (io ho usato Oro Saiwa) sbriciolati
1 dl acqua
100 g zucchero (per me di canna)
Succo e scorza di ½ limone
Cannella qb

per la glassa

5 cucchiai di zucchero a velo
1 cucchiaio di acqua
1-2 gocce di limone

Esecuzione

Versate in una ciotola la farina, il sale e lo zucchero.

Sciogliete il lievito in un pò di latte, aggiungete il buro sciolto e l’uovo, unite tutto alla farina e impastate. Ovviamente se impastate a mano, come ho fatto io, fatelo su un piano di cucina.

Una volta ottenuto un impasto omogeneo e liscio lasciate riposare la pagnotta nella ciotola a temperatura ambiente e coperto da un canovaccio per 10 – 12 ore.

Preparate la farcitura unendo le nocciole macinate ai biscotti completamente sbriciolati in una ciotola.

Fate sciogliere lo zucchero nell’acqua portandola ad ebollizione e aggiungetelo alle nocciole e i biscotti ancora caldo. Mescolate e aggiungete la scorza e il succo del limone e la cannella. Fate riposare in frigorifero per 10-12 ore.

Terminato il tempo di lievitazione e riposo, stendete la pagnotta su un po’ di farina a forma rotonda e tagliate con il coltello 6 triangoli. Mettete la farcitura dalla parte più grossa dei triangoli e arrotolateli formando i vostri 6 cornetti.

Fateli riposare per un’altra ora sulla teglia ricoperta di carta da forno e poi cuocete a 200° gradi per 20-25 minuti.

Nel frattempo preparate la glassa unendo tutti gli ingredienti e stemperandoli.

Quando i vostri cornetti saranno pronti metteteli su una rete, spennellateli con la glassa e lasciate raffreddare completamente prima di gustare.

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Parmigiana di Zucca http://somethingaboutilo.com/2015/01/parmigiana-di-zucca/ http://somethingaboutilo.com/2015/01/parmigiana-di-zucca/#comments Fri, 30 Jan 2015 08:00:35 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=825 wpid-20150122_114348-1_1.jpg

Ci sono posti stupendi che ci dimostrano come prodotti di alta qualità possono essere a disposizione di tutti. Quei posti che vogliono rappresentare il meglio dell’enogastronomia italiana. Quei posti in cui una volta entrato, ti senti a tuo agio.
Come fosse assolutamente normale mangiare nel mezzo di un alimentari.
Questo che mi è successo entrando al Eataly di Bologna, uno dei 12 punti vendita / ristorazione in Italia, per pranzare ad un orario poco consone, alle 15 del pomeriggio.

La gente era in fila ad aspettare il turno, ma tutto sommato non abbiamo aspettato molto.
O forse non ce ne siamo resi conto perché ci siamo distratti incuriositi dai prodotti in vendita. Tutto rigorosamente Made in Italy!

I tavolini posizionati tra uno scaffale e l’altro. Tra una fila di passata di pomodoro, una di aceto balsamico, una di pasta di grano duro di Gargano ecc. ecc.

Insomma atmosfera curiosa, simpatica, alternativa.
Il personale dinamico, disponibile, gentile e veloce.
Tutto quello che è stato presentato nei nostri piatti era squisito, ottimo davvero.
Se riuscite, non fatevi sfuggire un pasto gustato in questo posto assolutamente innovativo.

E’ qui che ho mangiato una pazzesca parmigiana di zucca.
Ha lasciato il segno e ho provata a rifarla a casa.
Non è uguale a quella di Eataly ma è altrettanto gustosa!

A chi piacciono le cose un po’ alternative… questo è il piatto che fa x voi!

Attenzione solo con la qualità della zucca. Non dev’essere una zucca che rilascia troppa acqua, quindi vi consiglio vivamente la qualità Butternut (di forma allungata).

Purtroppo la seconda volta che l’ho fatta, quella che vedete in foto, ho utilizzato la zucca sbagliata. Fidatevi, usate la Butternut!

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Ingredienti per 6

1,4 kg Zucca Butternut
750 ml passata di pomodoro
1 foglia di alloro
1 scalogno
1 spicchio d’aglio
1 cucchianio da caffè di bicarbonato
250 g scamorza affumicata
Parmigiano Reggiano grattugiato qb
Sale, pepe, olio evo qb

Esecuzione

Mondate lo scalogno e lo spicchio d’aglio, tritate finemente e fate soffriggere in una pentola con poco olio.
Aggiungete la passata di pomodoro, versate poca acqua nella bottiglia della passata, fate sciogliere il resto del pomodoro e aggiungete al resto del pomodoro nella pentola con una fogliolina di alloro.

Salate e pepate a piacere, aggiungete un cucchiaino da caffè di bicarbonato (per contrastare l’acidità del pomodoro) e lasciate bollire fin quando il sugo non si sarà addensato.

Nel frattempo mondate la zucca e tagliatela a fette di circa un centimetro (meglio più sottile che troppo grosse). Fate sbollentare la zucca 3 minuti e scolatela bene.

Tagliate la scamorza a cubetti e preparate il parmigiano grattugiato.
Quando il sugo si sarà addensato, versatene un primo cucchiaio e un filo d’olio in una pirofila a bordo alto.

Predisponete uno strato di zucca, poi versate la sugo di pomodoro, date una spolverata di parmigiano e i cubetti di scamorza affumicata. Ricominciate con uno strato di zucca, il sugo, il parmigiano e la scamorza e proseguite nello stesso ordine fino ad arrivare a due centimetri dal bordo.

Coprite la pirofila con della carta stagnola e infornate a 220° per 40 minuti, eliminate la stagnola date un’altra spolverata di parmigiano e fate cuocere per altri 5-10 minuti impostando il forno su grill.

Spegnete il forno e lasciatela riposare giusto il tempo di farla rapprendere un po’ e poi servite calda.

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Pommes Duchesse al Timo http://somethingaboutilo.com/2015/01/pommes-duchesse-al-timo/ http://somethingaboutilo.com/2015/01/pommes-duchesse-al-timo/#comments Wed, 21 Jan 2015 22:14:02 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=778 wpid-20150113_1452440_1.jpg

I francesi ci insegnano come rendere belle e sofisticate cose alle quali molti non darebbero nessun valore. D’altronde sono conosciuti in tutto il mondo proprio per la loro eleganza.

Che sia un vecchio comodino, una vecchia sedia, la brocca d’acqua dei bisnonni che potrebbe sembrare di nessuna utilità, loro la fanno sembrare preziosissima.

Hanno il dono di saper “VALORIZZARE“.

E lo fanno anche sulle loro tavole, nei loro piatti.

Pietanze che potrebbero sembrare povere, troppo semplici, diventano eleganti, sofisticati.

Ed è questo che hanno fatto trasformando delle “banali” patate in delicate ed eleganti Pommes Duchesse.
Io gli ho voluto dare un tocco di colore e un pizzico di sapore in più.

Belle per gli occhi, profumate per il naso e delicate per il palato.

Vi invito a valorizzare i vostri piatti con questo delizioso contorno!

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Ingredienti
I francesi le fanno così

500 g di patate
50 g di burro (temperatura ambiente)
4 tuorli
Sale e Noce Moscata qb

Io gli ho aggiunto

1 patata vitelotte media (separatamente)
2 rametti di timo fresco
1 noce di burro in più

Esecuzione

Fate lessare le patate con la buccia e separatamente la patata vitelotte.
Scolatele, lasciatele intiepidire e sbucciate le patate.

Tenete da parte la patata vitelotte e passate le altre patate con uno schiacciapatate o un passaverdure in una ciotola. Se necessario ripetete una seconda volta. Non devono assolutamente esserci grumi. Questi potrebbero rendervi difficile creare le vostre rosette.

Aggiungete il buro, i tuorli, le foglioline di timo il sale e la noce moscata.
Amalgamate bene con un mestolo e trasferite 2/3 della purea in una sac à poche con il beccuccio a fiori.

Su una teglia coperta da carta da forno formate le vostre rosette del diametro di circa 4-5 cm.

Ora passate anche la patata vitelotte nello schiacciapatate, aggiungetegli la purea di patate che avete tenuto da parte e un’altra noce di burro. Questa volta vi conviene usare le mani per amalgamare bene la purea perché le vitelotte sono particolarmente farinose. Se necessario aggiungete un altro po’ di burro.
Quando la purea sarà liscia, morbida ed omogenea trasferite tutto nella sac à poche e formate altre rosette.

Fate cuocere per 10-15 minuti (controllate la doratura) in forno preriscaldato a 200° e servite ben calde.

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Vellutata di Barbabietola http://somethingaboutilo.com/2015/01/vellutata-di-barbabietola/ http://somethingaboutilo.com/2015/01/vellutata-di-barbabietola/#comments Sat, 17 Jan 2015 12:19:37 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=795 wpid-20150112_131012_1.jpg

La Barbabietola è una verdura che ricordo di aver mangiato parecchio da bambina.
Si perché essendo microcitemica (anemia mediterranea), dicevano mi facesse bene.

Io mi fidavo e la mangiavo. Non ricordo sinceramente se mi piacesse particolarmente, ma la mangiavo.

Oggi la mangio un po’ più di rado e faccio male!
Perché mi sono documentata e ho scoperto che è una vera e propria miniera d’oro!

È composta per il 90% da acqua ed è ricchissima di Sali minerali come fosforo, magnesio, ferro, calcio e potassio. Ecco perché dovrei continuare a mangiarla più spesso. E’ indicata in modo particolare per chi soffre di anemia (come me), di debolezza e ipertensione ed attenua i processi infiammatori.

Aiuta a prevenire l’obesità perché è in grado di eliminare i grassi e rinforza i capillari sanguigni.
Inoltre funziona come antisettico, depurativo e favorisce la digestione.

Io direi che dovremmo inserirla nel nostro menù settimanale senza pensarci due volte!

E poi, con quel colore rosso porpora abbellisce notevolmente i nostri piatti!

Vi propongo una Vellutata di Barbabietola da leccarsi i baffi. E dato che è potenzialmente una verdura dietetica, ho usato dello yogurt greco a 0% di grassi.

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Ingredienti per 4

250 g di barbabietola
2 patate medie
1 costa di sedano
1 scalogno
1 spicchio d’aglio
250 g di yogurt greco (grassi 0%)
sale e pepe qb
alcune foglie di timo (facoltativo)

Esecuzione

Mondate le verdure tagliate tutto a cubetti, mettete le verdure in una pentola e coprite d’acqua fredda.
Portate ad ebollizione e fate cuocere coperto per 20-30 minuti.

Una volta che le verdure saranno morbide frullate tutto con un frullatore ad immersione e aggiungete lo yogurt greco (se volete fare la decorazione tenete da parte un cucchiaino per piatto).

Impiattate e servite ben calda.

A Piacere adagiate sulla vellutata qualche fogliolina di timo per dare una nota aromatica.

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Taralli Dolci allo Zenzero http://somethingaboutilo.com/2015/01/taralli-dolci-allo-zenzero/ http://somethingaboutilo.com/2015/01/taralli-dolci-allo-zenzero/#comments Fri, 02 Jan 2015 07:22:20 +0000 http://somethingaboutilo.com/?p=726 wpid-20141231_134520_1.jpg

“Finire a Tarallucci e Vino”

Uno dei significati di questo detto è che una cosa, anche se partita male finisce bene.

E’ un po’ quello che è successo a me con questi Taralli Dolci allo Zenzero.

Anzi, in realtà è iniziata BENISSIMO! Benissimo perché lo scorso anno una mia carissima amica mi ha portato un pacco di Taralli Dolci deliziosi dalla Puglia ma ben presto è arrivato il giorno in cui la busta si è completamente svuotata! Finiti tutti! Neanche una briciola!

Quindi faccio iniziare la storia che parte male da questo momento!

Dopo aver conosciuto questi Taralli pazzeschi ho pensato di non poterne più fare a meno…
Piccolo problema… Qui a Ravenna assolutamente introvabili. Inoltre non sono riuscita a trovare nessuna ricetta! Ho cercato… cercato e ancora cercato ma niente!

Allora ho pensato: “perché limitarmi a cercare una ricetta da copiare se posso inventarla?!”

Quindi carica di entusiasmo mi sono precipitata a documentarmi in merito ai Taralli dolci e ho cercato di ricreare il gusto di quei a Taralli che ormai mi avevano completamente conquistata!

Risultato? FANTASTICO!!! Strabuonissimi sul serio!

E la mia storia è letteralmente finita a tarallucci e vino!

Provateli! Sono una gustosissima alternativa ai classici biscotti ai quali siamo abituati!

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Ingredienti:

550 di farina (io ho usato la farina di farro)
½ bustina di lievito per dolci
Un pizzico di sale
40 gr di zucchero di canna
20 gr di zenzero in polvere
10 chiodi di garofano polverizzati
Un pizzico di noce moscata
90 gr di olio evo
150 gr di vino bianco
100 gr di burro sciolto (raffreddato)
Zucchero di canna qb per “impanare” i taralli

Esecuzione:

Versate in una ciotola la farina, il lievito per dolci, il sale, lo zucchero e le spezie e mescolate gli ingredienti.
Versate nella farina l’olio e il burro sciolto e iniziate ad impastare. Poi aggiungete il vino bianco e continuate ad impastare trasferendo il tutto su una spianatoia per poter lavorare l’impasto energicamente.
Impastate per almeno 20 minuti fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.

Mettete l’impasto per i taralli in una ciotola e copritelo con della pellicola e fatelo riposare per almeno mezz’ora al fresco.

Preriscaldate il forno a 180°.
Terminato il tempo di riposo dei Taralli dividete l’impasto in pezzetti del peso di circa 7 gr l’uno.
Con il palmo della mano formate dei salsicciotti del diametro di circa 1,5 cm e circa 7-8 cm di lunghezza.
Poi unite le due estremità del bastoncino per formare un cerchio, tocciateli nello zucchero di canna e poneteli sulla teglia ricoperta di carta da forno.
Infornateli e cuoceteli per 10-15 minuti a 180°.
Fateli raffreddare su una graticola per dolci e gustate freddi!
Ma gari con un bel Brachetto a fine pasto per concludere la serata a tarallucci e vino in ogni caso!

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